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MASSAGGIO SACRO

Il massaggio relazionale Tantra della tradizione non duale è un antico rituale sacro da distinguere dal cosiddetto massaggio erotico poiché non ha finalità di eccitazione nè conduce intenzionalmente all’orgasmo, non termina con pratiche sessuali in nessuna forma.

Ho avuto la fortuna di sperimentare quanto l’antico rituale del massaggio Tantra sia “l’avventura” meditativa più ricca in questo senso.

Un certo tipo di tocco, l’ascolto dei flussi continui di energie che si muovono nel massaggio, la sensazione che l’esperienza non sia nè mia nè tua, che non ci sia chi massaggia, che ci sia solo il massaggio con il suo naturale incontro del dare e del ricevere, ci permette davvero di prendere coscienza del fatto che siamo lì come dei campi di energia,  nella disponibilità a non essere più “nessuno”, a sentire insieme ciò che scorre attraverso di noi e basta.

Ed è proprio in questa disponibilità a non essere più niente se non l’energia, che si incontrano piaceri mai sentiti prima, che si incontrano vette alte proprio perché partono dal più profondo radicamento corporeo in un corpo libero e sensibile, canale aperto al passaggio dell’energia dell’esistenza.

Nel massaggio Tantra si può sperimentare uno stato estatico perpetuo poiché si sente in ogni parte dei nostri corpi, riempie la relazione, non ha un inizio né una fine e si ricollega al cosmo.

(tratto da Far l’amore con la vita – O.L.Marini)


Anche se nelle proposte incontrerete frequentemente riferimenti corporei, nell’essenza qui si parla prevalentemente di spirito.

“Provate la DISPONIBILITA’, avvicinarvi all’esperienza “senza commento”.
Ognuno di noi nasce con pura Disponibilità: un piccolo bimbo, anche se ferito, non commenta i genitori o l’ingiustizia che subisce, trova come starci, in modo semplice inventa strategie. 
“Senza commento” ci predisponiamo semplicemente all’esperienza, in modo funzionale e creativo, evitando di disperdere energie nel lamento, nel giudizio, nella critica, nell’opposizione.
La vita va come deve andare, ciò che fa la differenza è come viverla”

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